La filariosi è una malattia parassitaria che colpisce animali domestici, in special modo cani e gatti. La filariosi è una malattia che può avere conseguenze gravi, anche letali, per la salute degli animali domestici. Essa viene veicolata da una zanzara tigre, secondo le ultime scoperte sul campo.
Non a caso le zone dove la malattia si manifesta più di frequente sono quelle paludose e ricche d’acqua, nel nord Italia la pianura Padana e le zone lacustri e fluviali.
Non esiste solamente una tipologia di filariosi, bensì due: la filariosi cutanea, che viene causata dal parassita dirofilaria repens e che crea degli effetti a livello cutaneo (e può essere trasmessa anche all’uomo), e la filariosi cardiopolmonare, la forma più grave. Quest’ultima si trasmette per mezzo del parassita dirofilaria immitis, può essere letale per cani e gatti e pericolosa anche per l’uomo. I sintomi di questa malattia sono un dimagrimento veloce e ingiustificato, tosse persistente, stanchezza.
Nel primo caso, quello della filariosi sottocutanea, le larve del parassita si insidiano sotto la cute dell’animale, creando dei danni di minore entità, mentre nel caso di quella cardiopolmonare le larve entrano nel sangue e diventano dei vermi che si insidiano nel cuore e nei polmoni, provocando gravi problemi alla circolazione ed alla respirazione.
La zanzara che trasporta le larve di parassiti punge il cane, e mediante questo atto i parassiti si diffondono all’interno del corpo dell’animale. La diffusione dei vermi nel corpo del cane segue solitamente ritmi assai rapidi, tanto che se non si localizza velocemente l’infezione si rischia che il cane possa perdere la vita.
Purtroppo la filariosi si manifesta in maniera piuttosto silente: sintomi tipici, e abbastanza generici, sono il prurito, la presenza di noduli sottopelle, la stanchezza specie dopo l’esercizio fisico, la tosse secca, anemia, inappetenza. Se la malattia non viene trattata, si verifica embolia polmonare, accumulo di liquido, insufficienza cardiaca, ed i sintomi possono estendersi all’apparato cardiologico.
I cani colpiti dalla filariosi sono solitamente divisi in quattro classi a seconda dei sintomi mostrati: la classe 1, nella quale il cane non presenta modifiche dello stato di salute né sintomi di malattia, ma in caso di esami di laboratorio risulta positivo alla malattia. La classe 2 invece provoca dei primi sintomi alla salute del cane, quali tosse, stanchezza in caso di sforzi, difficoltà della respirazione.
In classe 3 il cane invece ha dei danni visibili: dimagrisce, fa fatica a respirare, soffre tosse ed anemia, perde sangue dal naso. La classe 4 è la più grave, la salute del cane è compromessa gravemente, il cuore viene parzialmente ostruito.
Una volta colpito dalla malattia, l’animale è più vulnerabile ad altre infezioni. Non essendo disponibile alcuna vaccinazione, è fondamentale tenere monitorata la salute dell’animale e prevenire la malattia, ad esempio tenendo il cane in casa di notte e facendolo uscire solo accompagnato nel caso in cui si abiti in una delle zone endemiche.
Si tenga inoltre presente che talora la malattia può manifestarsi anche a distanza di mesi dal momento del contagio.
La diagnosi della filariosi si effettua per mezzo di un test del sangue, il cui esito è noto in circa dieci minuti. Possono essere prescritti altri esami di approfondimento, come quello al torace, o l’ecocardiografia.
Per quanto concerne la terapia, si utilizzano farmaci che devono essere dosati dal veterinario, e che cambiano a seconda anche dello stadio della malattia, della costituzione e condizioni del cane. Bisogna tenere presente che, purtroppo, anche laddove la malattia guarisca, se il cuore del cane ha subito dei danni esso potrebbe restare cardiopatico. I farmaci in alcuni casi possono essere prescritti per bocca o iniettati.
Data la difficoltà nella cura, la migliore arma resta la prevenzione!